Variare l'esposizione




Una delle scelte che più comunemente si presenta è quello di determinare l'esposizione : le indicazioni fornite dall'esposimetro variano a seconda dell'area di lettura spot (piccola area centrale), prevalenza centrale (area centrale influente al 75%), multizona (media di più zone : 5-9-15) e del grado di contrasto presente nell'area inquadrata. Variare l'esposizione suggerita è cosa assai frequente, particolarmente quando la scena presenti forti differenze di contrasto, ma anche quando si vuole ottenere una soddisfacente saturazione dei color=i e/o una adeguata profondità di campo. Ogni apparecchio dispone di una ampia scelta di diaframmi e di tempi di scatto : attualmente essi consentono variazioni molto graduali.
Di seguito vengono riportati le principali coppie tempo/diaframma attualmente disponibili che assicurano una medesima esposizione.


Diaframmi 3,5 - 4 - 4,5 - 5 - 5,6 - 6,3 - 7,1 - 8  - 9  - 10 - 11 - 13 - 14 - 16 - 18 - 20 - 22 - 25 - 29 - 32
 
Tempi    1250 1000  800  640  500   400   320  250  200   160  125  100  80    60   50   40   30   25   20   15



NB : I valori sopra riportati fanno riferimento ad un soggetto di riflettenza pari al 18% con una sensibilità di 100 ISO.
I diaframmi ed i tempi scritti in rosso vogliono evidenziare che tali valori, negli zoom, sono presenti solo per le focali più lunghe.
Mmalgrado la diffusa conoscenza di tali valori e del loro rapporto raramente si incontrano dilettanti che sappiano quanto influisce sull'esposizione ongi sigolo valore : sia esso di tempo che di diaframma.
Ciò premesso, di seguito viene spiegato di di qunto varia l'esposizione che si realizza al passaggio dda un diaframma (o tempo) all'altro.

Per fornire una risposta esatta occorre considerare cha ad ogni "stop" l'esposizione raddoppia ovvero si dimezza. Così, ad esempio, se si passa da1/500 a 1/250 la durata dell'esposizione passerà da 0,002 secondi (1 : 500) a 0,004 secondi (1 : 250) : una durata doppia corrispondente a 0,002 x 2 = 0,004. Ovviamente se si varia l'esposizione da 1/250 ad un 1/500 l'esposizione si dimezza ; sarà pari a 0,004 x 0,50 = 0,002. Come si rileva dalla tabella sopra esposta il passaggio da 1/500 ad 1/250 comprende tre riduzioni successive : 1) da 1/500 a 1/400
2/ da 1/400 ad 1/320
3) da 1/320 ad 1/250
Ciascuna passaggio attua una variazione della stessa entità rispetto a quella precedente.
Pertanto, poiché il fattore di riduzione è costante, se dopo tre variazioni l'esposizione, come esemplificato, raddoppia il tempo di esposizione significa che, posto V come variazione ad ogni passaggio, è 2 = (V x V x V). Di conseguenza V è pari a radice cubica di 2, cioè V = 1,25999. Praticamente, ogni passaggio aumenta l'esposizione di circa il 26% La stessa cosa vale se isi riduce l'esposizione : sarà ( V x V x V) = 0,50. L'esposizione viene ridotta ad ogni passo del 21% circa. Chi volesse effettuare una verifica utilizzando il valori di tempo e diaframma sopra indicati non troverebbe una esatta corrispondenza in quanto i valori di tempo e diaframma (salvo quelli multipli) sono indicati con una certa approssimazione. Inoltre per i diaframmi si deve tener conto che la variazione dell'esposizione non è dta dal valore di diaframma indicato ma dalla superficie del cerchio avente un raggio pari alla metà del diametro dell'apertura. Così, ad esempio, passando da diaframma 8 a 9 il diametro dell'apertura, per una focale di 50 mm., passa da 6,25 mm (50 : 8) a 5,555 mm. (50 : 9). La quantità di luce trasmessa però varia in base alla superficie del cerchio avente il diametro indicato . Con diaframma 8 avremo una superficie pari a (3,125 x3,125 x 3,14) = 30,66 mm. quadrati. Con diaframma 9 avremo una superficie pari a (2,7775 x 2,7775 x 3,14) = 24,22 mm. quadrati. Una diminuzione del 21%. Con altri valori si potrebbe riscontrare, come già specificato, una qualche discordanza a causa di valori (di tempo e diaframma ) indicati in modo leggermente approssimato. N.B. Si tenga presente che una variazione de 21-26% risulta appena percettibile e si avverte in una maggiore o minore luminosità denunciat, più che altro, da una minore o maggiore saturazione (intensità) dei colori. Chi usa scattare e poi ritoccare le fotografia con idoneo programma può facilmente modificare l'esposizione anche in misura maggiore, particolarmente se scatta in formato Raw e non Jpeg. Naturalmente è sempre preferibile realizzare una esposizione soddisfacente già al momento dello scatto. Chi non ha pratica di calcoli potrebbe trovare strano che il fattore di variazione sia diverso a seconda che si aumenti o si diminuisca l'esposizione.
Pere comprendere questa apparente anomalia si consideri l'esemoio seguente.
Se un oggetto prezzaato 500 euro mi viene venduto a 400 euro, avrò ottenuto uno sconto del 20%, mentre se un'altra persona lo acquistasse a 500 euro lo pagherebbe il 25% in più.
Le percentuali sono diverse perché calcolate su basi deiverse :prima 500, poi 400. Analogamente per l'aumento dell'esposizione : se si passa da 1/500 (0,002 secondi) ad 1/400 (0,0025 secondi),l'aumento dell'esposizione sarà dato da 0,0025 : 0.002 = 1,25 = 25%.
Vicebersa se si riduce l'esposizione da 1/400 a 1/500, il rapporto sarà 0,002: 0,0025 = 0,80 (-20%).
NOTA esplicativa : La discordanza delle percetuali calcolate con quanto sopra calcolato è dovuta al fatto che i valori di tempo e di diaframma, salvo quelli multipli, vengono indicati negli apparecchi con valori approssimati. Quanto sopra chiarisce la precisa corrispondenza della variazione dell'esposizione sia che si agisca sui tempi che sui diaframmi. Permette inoltre di stabilire che ogni singola variazione aumenta 'esposizione del 26% e, conseguentemente, la riduce del 21%.
Una apparente discordanza che è stata chiarita.
table border="4" bordercolor="green" cellspacing="3" cellpadding="3">

Le vostre domande

Indice